"...la risposta è nel significato stesso dell'alpinismo,che è conquista dell'inutile. Lo si può accettare solo se si considera l'alpinismo non come uno sport, ma come una filosofia. Inutile quanto una poesia, un ideale. Inutile quanto una ragione per vivere che a volte nasconde anche una ragione per morire."
si va in falesia perchè c'è meno avvicinamento. Ma allora...di questo passo .... perchè non si sta a casa ? Ed eccoci ritornati sul primo quesito : perchè si va in montagna ?
la montagna mi ha regalato ciò che gli uomini, le donne, i genitori, non sono riusciti a darmi. Dalla montagna mi sono sentito compreso, ascoltato, degnato di attenzione. Qualche volta anche spintonato, ma sempre dopo essere stato avvertito. Anche oggi che ho passato i 50, e il mio animo è diventato corteccia e le delusioni non mi forano più, perchè si spuntano sulla corteccia, quando le cose non vanno bene mi rifugio su qualche vetta. E' come far visita a un'amica, per ricevere un consiglio, per riflettere prima di fare sciocchezze, per lasciare spegnere i fuochi che spingono al gesto impulsivo. vado su lungo una via facile, perchè quando si è tristi non si possono affrontare difficoltà e pericoli.Mi siedo su una cima, fumo una sigaretta e dico:"Eccomi qua! A quel paese tutte le menate, le preoccupazioni, i pensieri". Rimango qualche ora lassù, in silenzio. Lo so, il mio è un limite, un problema di comunicazione, di rapporto con il prossimo. Ma cosa ci posso fare? Ognuno ha le sue malattie e , di conseguenza, il proprio medico personale. La natura, le montagne sono state la medicina, l'appiglio per non cadere. Ma, si può, di tutta la famiglia perchè anche mio padre e mio nonno andavano a guarirsi sulle cime. Dalle montagne ho avuto protezione ed affetto. La scalata estrema è venuta dopo, ma non c'entra nulla, o molto poco, con l'amore per la montagna, con ciò che mi ha dato e continua a darmi. Per me è la madre sulla quale giocano, si nascondono, cercano calore i suoi figli...
grandissimo Mauro e grazie all'alpino per aver riportato delle parole che, lo dico anche un pò emozionato, si avvicinano molto al mio "sentire"... ognuno di noi ha dei limiti e delle debolezze, ma i monti sono una medicina che madre natura ci ha messo a disposizione... Bello, bellissimo...
9 comments:
"...la risposta è nel significato stesso dell'alpinismo,che è conquista dell'inutile. Lo si può accettare solo se si considera l'alpinismo non come uno sport, ma come una filosofia. Inutile quanto una poesia, un ideale. Inutile quanto una ragione per vivere che a volte nasconde anche una ragione per morire."
e invece perchè si va in falesia?
si va in falesia perchè c'è meno avvicinamento.
Ma allora...di questo passo .... perchè non si sta a casa ?
Ed eccoci ritornati sul primo quesito : perchè si va in montagna ?
La falesia è un ripiego forzato.
Morte ai monotiristi!!!
Chi è già che li ha chiamati Alpinisti falliti???
Severino?
filosofia... è la libera scelta di vivere fra ghiacci e alle cime
Il motivo per cui uno pratica l'alpinismo: il desiderio di volare, il desiderio di solcarlo, di sentirlo sotto i piedi, di dominarlo.
la montagna mi ha regalato ciò che gli uomini, le donne, i genitori, non sono riusciti a darmi. Dalla montagna mi sono sentito compreso, ascoltato, degnato di attenzione. Qualche volta anche spintonato, ma sempre dopo essere stato avvertito. Anche oggi che ho passato i 50, e il mio animo è diventato corteccia e le delusioni non mi forano più, perchè si spuntano sulla corteccia, quando le cose non vanno bene mi rifugio su qualche vetta.
E' come far visita a un'amica, per ricevere un consiglio, per riflettere prima di fare sciocchezze, per lasciare spegnere i fuochi che spingono al gesto impulsivo.
vado su lungo una via facile, perchè quando si è tristi non si possono affrontare difficoltà e pericoli.Mi siedo su una cima, fumo una sigaretta e dico:"Eccomi qua! A quel paese tutte le menate, le preoccupazioni, i pensieri". Rimango qualche ora lassù, in silenzio.
Lo so, il mio è un limite, un problema di comunicazione, di rapporto con il prossimo. Ma cosa ci posso fare? Ognuno ha le sue malattie e , di conseguenza, il proprio medico personale.
La natura, le montagne sono state la medicina, l'appiglio per non cadere. Ma, si può, di tutta la famiglia perchè anche mio padre e mio nonno andavano a guarirsi sulle cime. Dalle montagne ho avuto protezione ed affetto. La scalata estrema è venuta dopo, ma non c'entra nulla, o molto poco, con l'amore per la montagna, con ciò che mi ha dato e continua a darmi.
Per me è la madre sulla quale giocano, si nascondono, cercano calore i suoi figli...
grandissimo Mauro e grazie all'alpino per aver riportato delle parole che, lo dico anche un pò emozionato, si avvicinano molto al mio "sentire"... ognuno di noi ha dei limiti e delle debolezze, ma i monti sono una medicina che madre natura ci ha messo a disposizione...
Bello, bellissimo...
Perché no?
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